L’intesa è la prima di questo tipo in Italia e potrebbe fare scuola. Almeno questo è l’auspicio, viste le zone grigie in cui spesso operano le aziende di un settore che rimane tra i più precari, e tra i più esposti a incidenti sul lavoro o a forme irregolari di occupazione.
A sottoscrivere il Protocollo di sito sono stati il Comune e la Città Metropolitana di Bologna, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, le associazioni di categoria, la società di gestione Caab spa e le aziende insediate all’interno del mercato ortofrutticolo bolognese. Qui ogni notte un migliaio di lavoratori sono impegnati nella vendita all’ingrosso e nelle piattaforme logistiche specializzate nell’agroalimentare deperibile.
L’intesa punta a responsabilizzare l’intera filiera, dal gestore alle aziende che svolgono le movimentazioni in subappalto, introducendo criteri di qualità, remunerazione e sicurezza sul lavoro per le imprese che operano nel sito, anche nelle procedure di accesso.
I punti salienti dell’accordo
– le imprese insediate all’interno del Caab si impegnano a prevedere nei capitolati di appalto e nei contratti una clausola sociale che garantisce il mantenimento dei livelli occupazionali e delle condizioni contrattuali economiche e normative invariate o migliorative per l’intero periodo di servizio. Questo per evitare che, una volta vinto l’appalto, le imprese modifichino le condizioni di lavoro introducendo forme di sfruttamento o di lavoro irregolare.
– all’interno del sito dovrà essere individuato un responsabile incaricato di vigilare sulla sicurezza dei lavoratori.
– sempre le imprese insediate al Caab dovranno verificare la regolarità contributiva delle aziende che forniscono a loro il servizio di facchinaggio e logistica, nonché comunicare a Caab spa i nominativi delle imprese appaltatrici e subappaltatrici che operano all’interno del sito.
– Caab istituirà un albo per il pre-accreditamento delle imprese che intendono partecipare alla gara per l’attribuzione delle nuove concessioni di mercato; le imprese interessate dovranno dimostrare la regolarità della propria posizione fiscale e contributiva, l’applicazione del contratto collettivo nazionale e il rispetto delle normative di settore a tutela dell’ambiente e della sicurezza sul lavoro.
– Caab si impegna a promuovere una giornata della legalità, per sensibilizzare e impedire eventuali forme di abuso, corsi di lingua italiana per stranieri oltre che corsi di abilitazione e preparazione tecnica, corsi di formazione e altre iniziative volte a tutelare la sicurezza sul posto di lavoro, corsi di formazione per tutto il personale occupato sul contrasto a tutte le discriminazioni e alle violenze di genere. Redigerà infine un piano formativo annuale per migliorare il profilo economico-sociale di tutti gli operatori della logistica e del commercio impegnati nel Centro agroalimentare.
– Caab spa si impegna inoltre a inserire nei bandi, avvisi e inviti di gare, una clausola di adesione al Protocollo di sito, a mettere a disposizione uno spazio comune per svolgere l’assemblea sindacale e a istituire, in accordo con le aziende insediate, la figura del mobility manager. Le aziende insediate si impegnano a fornire a Caab Spa l’autodichiarazione compilata dalle aziende appaltatrici, nella quale dichiarano, sotto personale responsabilità, il possesso dei requisiti di idoneità, nonché la lista dei dipendenti.
Per verificare il raggiungimento degli obiettivi del protocollo è istituito un tavolo di monitoraggio coordinato dalla Città metropolitana di Bologna e composto da Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Ispettorato territoriale del lavoro di Bologna, Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Bologna, Camera di commercio, organizzazioni sindacali firmatarie del protocollo e Caab spa.
Le dichiarazioni
«Il protocollo firmato oggi rappresenta una tappa nuova e più avanzata della rete di intese per il buon lavoro che stiamo stendendo nell’area metropolitana di Bologna. Per la prima volta tutte le imprese del sito sottoscrivono direttamente il Protocollo: il nostro impegno per un lavoro sicuro, un controllo della regolarità degli appalti, il coordinamento dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, un rilancio di una attività di formazione, può partire da subito con la convergenza di tutti i soggetti interessati. – commenta il sindaco Matteo Lepore – Questo è un ulteriore esempio concreto della relazione alta e virtuosa fra Istituzioni del territorio, organizzazioni sindacali, organizzazioni di impresa e, questa volta, le stesse imprese. Bologna si riconferma dunque in prima fila per il lavoro di qualità e per un rilancio dell’attività produttiva che sappia guardare non solo al profitto, ma alle esigenze della comunità».
«Questo è un accordo di grande qualità, perché per la prima volta, in un luogo come il Caab, che è un driver per il sistema della nostra regione e per il Paese, si trova un accordo tra tutti i soggetti della filiera – imprese, associazioni imprenditoriali, organizzazioni sindacali, Istituzioni- per creare lavoro di qualità – commenta Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico, lavoro e formazione –. Questo accordo conferisce al Caab un ruolo centrale all’interno della città metropolitana, che ha pari dignità e forza rispetto agli altri settori dell’imprenditoria, e può essere esempio per gli accordi degli mercati ortofrutticoli regionali».
Per il presidente di Caab, Marco Marcatili, «grande è la soddisfazione per la sottoscrizione di un Protocollo a cui abbiamo lavorato per lungo tempo e che certifica la qualità del lavoro presso il Centro agroalimentare di Bologna, prima realtà tra i centri agroalimentari del Paese a dotarsi di un protocollo di questo tipo. Già oggi siamo in grado di garantire la legalità del lavoro, la firma del protocollo lo certifica. D’ora in avanti ci impegneremo per la qualificazione del lavoro attraverso le competenze, il protocollo prevede percorsi di formazione a partire dai quali vorremmo che si sviluppasse un vero e proprio “Centro per alimentare le competenze”. Di fondamentale importanza è la firma di tutte le imprese che operano al Caab, ciò rimarca la credibilità del Centro davanti agli imprenditori privati che operano qui e che hanno voluto rafforzare la partnership impegnandosi su obiettivi comuni, a vantaggio dei mille lavoratori che ogni notte animano la galleria di mercato e dell’intera comunità bolognese. In un settore che ha forti difficoltà in termini di ricambio generazionale e reperimento della manodopera, l’aumento della qualità del lavoro è un passaggio strategico. Affrontare tale sfida con le aziende, le parti sociali e insieme alle istituzioni del territorio ci rafforza».