In Romagna sta nascendo il più ampio sistema di monitoraggio agronomico d’Italia.
Si tratta di una rete capillare fatta di sensori in campo e di intelligenza artificiale, in grado di fornire indicazioni precise su quando e come irrigare, di prevedere il momento più opportuno per applicare un trattamento contro un insetto o di individuare un patogeno che rischia di danneggiare il raccolto. Agricoltura digitale, quindi, a supporto dei frutticoltori con l’obiettivo di diminuire i tempi di intervento, aumentando efficienza e sostenibilità ambientale.
Ma la vera novità del progetto di monitoraggio non è tanto l’hardware, vale a dire la strumentazione messa in campo, quanto piuttosto il reticolo e l’ampiezza del territorio coinvolto.
Di agricoltura 4.0 si parla tanto, ma di fatto se ne fa ancora troppo poca. Gli strumenti tecnologici e le conoscenze tecniche ci sono, già da qualche tempo sono uscite dalle nicchie di pochi produttori illuminati e sono a disposizione a costi accessibili anche per le aziende più piccole. Eppure il loro utilizzo “di massa” stenta a decollare.
Un ruolo trainante verso l’agricoltura del futuro lo possono di certo giocare i consorzi, che hanno le spalle abbastanza larghe da coinvolgere le filiere e allargare il raggio delle sperimentazioni. E in questo modo fare da motore all’innovazione e diffonderne i benefici ad un intero territorio.
Il progetto
Il progetto di monitoraggio diffuso nasce dalla partnership tra la tech company xFarm Technologies e Conserve Italia, il gruppo cooperativo con sede a San Lazzaro che associa 14 mila produttori agricoli italiani riuniti in 39 cooperative. In stabilimenti produttivi sparsi in Italia, Francia e Spagna vengono lavorate 600 mila tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali. Conserve Italia è detentrice di marchi come Valfrutta, Yoga, Cirio, Derby Blue e Jolly Colombani, ed è punto di riferimento in Europa per le conserve ortofrutticole. Eppure il cuore della base sociale continua a battere in Romagna.
Circa 200 aziende coinvolte
Il progetto durerà tre anni ed è sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari (Distal) dell’Università di Bologna.
I tecnici stanno finendo di sistemare la rete di monitoraggio proprio in queste settimane. Ad essere coinvolte sono circa 200 aziende agricole su 700 ettari di terreni distribuiti tra l’imolese e il territorio forlivese, fino a raggiungere, a nord, le campagne di Argenta. Tutte aziende socie delle sette cooperative che partecipano ai progetti frutticoli di Conserve Italia: Agrintesa, Patfrut, Propar, Orogel Fresco, Ortolani Cofri, Apofruit e Terremerse.
Si tratta di impianti programmati per la produzione di albicocche, pesche gialle, nettarine, percoche, pere e mele. Pensati, nati e realizzati per produrre frutta da industria, un mercato che oggi è diventato molto più esigente e richiede un alto livello qualitativo. Quindi varietà scelte per le loro caratteristiche e raccolte al grado giusto di maturazione, per dare a succhi e sciroppate un valore aggiunto in termini di carattere, sapore e profumo.
I produttori inclusi nella rete di monitoraggio sono legati intimamente a Conserve Italia, che programma, finanzia e condivide le decisioni e garantisce un prezzo minimo, mettendo così il produttore al riparo dalle fluttuazioni del reddito.
I contratti sono pluriennali e garantiscono la collocazione della frutta per l’intera vita dell’impianto.
Grazie ad un rapporto così stabile e solido si pongono le condizioni per compiere un ulteriore passo e accompagnare le singole aziende nel futuro dell’agricoltura.
Una rete di stazioni meteo e 600 sensori
La rete di monitoraggio si basa su tre componenti: una stazione meteorologica professionale per il monitoraggio di temperature, umidità, pioggia, velocità e direzione del vento; un sensore di bagnatura fogliare per la rilevazione delle ore di umidità in pianta; sensori di umidità del suolo a doppia profondità. Tutti i sensori sono autoalimentati mediante batteria e pannello fotovoltaico, localizzati con Gps e monitorati a distanza. La stazione meteo crea una rete radio a corto raggio (LoRa) a cui si collegano gli altri sensori.
I dati raccolti saranno disponibili in tempo reale attraverso un’applicazione ed esportabili in vari formati.
Il sistema permetterà di intervenire sulle coltivazioni solo nel caso di bisogno di irrigazione o di rischio di patologie di pianta e frutto. Il sistema di pre-allertamento consentirà anche di intervenire in anticipo rispetto a possibili eventi atmosferici evitando così possibili danni o un uso improprio di sostanze chimiche.
Inoltre, verrà testata la tecnologia Smart Spraying, fino ad oggi sfruttata per irrorare le colture specializzate ma che servirà anche per la conta dei frutti e il riconoscimento dello stato di maturazione, tramite appositi algoritmi di computer vision.
Qualche numero, per dare un’idea della ampiezza e della capillarità della rete: saranno utilizzate 81 stazioni meteo, 241 sensori di umidità del suolo doppi, 241 sensori di umidità fogliari, e anche 10 foto-trappole specifiche per la cattura e il monitoraggio automatico degli insetti di maggior rilievo per le colture interessate. Insomma, nulla sfuggirà di quello che succede in campo e sulla pianta.
I dati saranno messi a disposizione di tutti
Durante i tre anni di progetto saranno prese in esame 10 aziende agricole modello dove verranno monitorati i dati, eseguite le tesi e le simulazioni per lo sviluppo dei modelli previsionali ideali per la gestione dell’irrigazione e dei trattamenti fitosanitari. Successivamente al periodo di studio i risultati e i modelli verranno messi a disposizione di tutti i produttori in forma digitalizzata tramite una applicazione fornita da Conserve Italia grazie alla collaborazione con xFarm.
Le dichiarazioni
Giovanni Causapruno, Global Head of B2B di xFarm Technologies sottolinea come «questo progetto rappresenta un punto di svolta per la digitalizzazione delle filiere ortofrutticole: grazie alle nuove tecnologie digitali è possibile monitorare areali così vasti ed eterogenei in maniera efficace. Le piante da frutto sono notoriamente tra le più complesse da gestire, in quanto presentano un ampio numero di possibili problematiche, non sempre facili da riconoscere e trattare. Avere a disposizione un gran quantitativo di dati provenienti dalle diverse zone di produzione permetterà non solo di prendere decisioni migliori, ma anche più tempestive, con un incremento dell’efficienza e una riduzione degli interventi, in un’ottica di sostenibilità».
«Vogliamo continuare a dare un futuro alla frutticoltura nel territorio emiliano-romagnolo dove si concentra la maggior parte della nostra base sociale agricola, per questo siamo impegnati a mettere in campo interventi a sostegno dei produttori anche sul fronte dell’agricoltura di precisione – dichiara Daniele Piva, direttore Produzioni agricole di Conserve Italia -. La collaborazione con xFarm Technologies è strategica perché consente di accompagnarci verso una produzione più sostenibile, sia per le aziende agricole che per l’ambiente, in una transizione ormai imprescindibile per fare fronte ai cambiamenti climatici. Con le stazioni meteo e i sensori installati, gli agricoltori avranno a disposizione informazioni dettagliate a supporto delle loro decisioni. Questi dati riguarderanno un ampio territorio, che va ben oltre le 200 aziende agricole interessate, e potranno essere messi a disposizione dei tecnici delle cooperative agricole anche per le colture dedicate al mercato del fresco».